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Regione Emilia-Romagna | Bando a sostegno dell’imprenditoria femminile - scadenza 28 marzo 2023 (procedura valutativa a sportello)

[Imprenditoria Femminile, MPMI] Promosso dalla Regione Emilia-Romagna il Bando sostiene l’imprenditoria femminile, nell’ambito dell’Azione 1.3.6 del PR FESR 2021-2027. L’azione è indirizzata allo sviluppo di nuove imprese e al consolidamento di quelle esistenti, accomunate dalla prevalenza femminile nella propria composizione. L’aiuto è finalizzato a erogare contributi a fondo perduto a favore di PMI (micro, piccole e medie imprese) compresi consorzi, e società cooperative aventi unità locale nel territorio dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di favorire la crescita dell’iniziativa imprenditoriale femminile, supportando realtà che necessitano di ricorrere al mercato finanziario.

A chi si rivolge 

PMI (micro, piccole e medie imprese, compresi consorzi, società consortili e società cooperative) con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna, a “prevalente partecipazione femminile” così individuate:
a) le imprese individuali in cui il titolare sia una donna;
b) le società di persone e le società cooperative in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale, indipendentemente dalle quote di capitale detenute;
c) le società di capitali in cui le donne detengano almeno i due terzi delle quote di capitale e costituiscano almeno i due terzi del totale dei componenti dell’organo di amministrazione.
Sono escluse le imprese agricole come definite all’art. 2135 del c.c. e che sono iscritte nella apposita sezione speciale della camera di commercio dedicata alle imprese agricole. Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo.

Cosa prevede e cosa offre

Sono finanziabili interventi da realizzare sul territorio regionale a favore della crescita e del consolidamento dell’imprenditoria femminile. Tali interventi dovranno essere rivolti ad aumentare la competitività e la qualità delle imprese gestite da donne, ed evidenziare, ove possibile, lo stretto legame tra le pari opportunità, il business aziendale e la qualità del lavoro.
Sono ammissibili alle agevolazioni le spese, al netto dell'IVA, e di altre imposte e tasse, relative a:
a) acquisto di macchinari e attrezzature, infrastrutture telematiche e digitali, anche acquisita tramite leasing o noleggio nel limite dei canoni riferiti al periodo di realizzazione del progetto e relativi unicamente alla quota capitale.
b) acquisto di brevetti, licenze software, cloud e servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale, necessari al conseguimento degli obiettivi dell’intervento; la spesa per eventuali canoni di “licenza software, cloud e servizi” é limitata (quando indicato nella domanda o quando si possa riscontrare) l’ammissibilità alle sole spese sostenute entro il 31/12/2023 aventi effetto operativo anche pluriennale e comunque di non ritenerle ammissibili quando si tratti, con evidenza, di rinnovi di situazioni preesistenti al bando.
c) consulenze, destinate all'aumento della produttività, all'innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati, gli studi di fattibilità e i piani d’impresa, gli studi per la valutazione dell'impatto ambientale, le spese relative d iniziative e campagne promozionali debitamente motivate e contestualizzate (da tale voce si escludono le spese per la predisposizione della domanda e per la presentazione della rendicontazione).
Tali spese saranno riconosciute nella misura massima del 30% della somma delle spese di cui alle lettere a+b;
d) opere murarie e relativi oneri di progettazione e direzione lavori, funzionali alla realizzazione del progetto, riconosciute nel limite massimo di 5.000 euro;
e) costi generali nella misura massima del 5% dei costi diretti ammissibili dell’operazione, ovvero della somma delle spese di cui alle lettere a+b+c+d.
I progetti ammessi devono essere avviati a partire dal 01/01/2023 ed essere conclusi entro il 31/12/2023.
La dimensione minima di investimento ammesso pari a 20.000 euro e dovrà essere mantenuta e assicurata anche in fase di rendicontazione delle spese.
Il contributo previsto nel bando sarà concesso nella forma del fondo perduto, nella misura massima del 50% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a euro 80.000,00 calcolato come indicato dettagliatamente nel bando (consultabile dal link a fondo pagina).
I contributi previsti dal provvedimento non sono cumulabili, per le stesse spese e per i medesimi titoli di spesa, con altri provvedimenti che si qualifichino come aiuti di Stato (sia in forma di regimi che di aiuti ad hoc) o che siano concessi a titoli di un regolamento “De Minimis”.

Scadenza e modalità di presentazione

Le domande dovranno essere compilate, validate e inviate alla Regione tramite l’applicazione web SFINGE 2020, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sul sito internet della Regione al seguente indirizzo: http://fesr.regione.emilia-romagna.it, nella sezione dedicata al bando. La trasmissione delle domande di contributo dovrà essere effettuata alla Regione, pena la non ammissibilità delle stesse, all’interno della finestra e della scadenza di seguito indicata: dalle ore 10.00 del giorno 24 febbraio 2023 alle ore 13.00 del giorno 28 marzo 2023, per interventi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2023.
La Regione anticipa, secondo il principio di prudenza ed efficienza amministrativa, la chiusura della finestra, qualora venissero trasmesse 300 domande prima del 28 marzo 2023.
La procedura di selezione delle domande e valutazione dei progetti sarà di tipo valutativo a sportello.


Link utili

D.G.R. n. 2149/22

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