Sezioni

Ville, palazzi, luoghi di culto

Conoscere la città, le testimonianze storiche, architettoniche e culturali della città

Ville e Palazzi

Palazzo Bentivoglio Pepoli

Voluto all'inizio del Cinquecento da Alessandro Bentivoglio, passò in seguito ai Marescotti e quindi ai Pepoli. Pochi anni fa, dopo un lungo abbandono, la villa è stata restaurata completamente nella sua complessità di architettura rinascimentale, leggibile nel doppio loggiato della facciata nord, e di architettura neoclassica secondo l'assetto conferitole da Angelo Venturoli fra il XVIII e il XIX secolo del lato rivolto a sud. Il timpano è decorato con due angeli che sostengono lo scudo di famiglia sormontato dall'aquila. All'interno conserva preziosi soffitti lignei dipinti, decorazioni e fregi. All'esterno il giardino conserva le vasche per i giochi d’acque che lo caratterizzavano in antichità. Spazio condiviso con la scuderia che si erge su due piani, divisa in tre grandi navate con volte a crociera. 

Palazzo Stella

Palazzo del Settecento appartenuto alla famiglia Stella, dagli inizi del Novecento e per un secolo è stata sede del Municipio. All'esterno un bassorilievo celebra l’orafo e pittore del Rinascimento Francesco Raibolini detto il Francia (1450-1517) la cui famiglia era originaria di Zola Predosa. A destra della facciata il monumento ai caduti della Prima Guerra mondiale.

Torre delle Tombe

Di origine medioevale, è stata in seguito trasformata in piccionaia. È un raro esempio di architettura difensiva posta a salvaguardia della ‘tumba’ tipico insediamento medioevale con la casa padronale e gli altri edifici rustici leggermente rialzati sul piano della campagna.

Villa Magnani Guidotti

All'inizio del '600 Enea Magnani iniziò la trasformazione in residenza padronale di un piccolo edificio rustico, esistente sulle antiche proprietà di famiglia,. Soggetto a molte modifiche nel corso dei secoli e recentemente restaurato, l'edificio è caratterizzato da una loggia passante. All'interno si segnalano fregi pittorici al piano nobile e soffitti tassellati. Degno di interesse il disegno del giardino tracciato alla fine delll'Ottocento da Ernesto Sambuy, lo stesso progettista dei Giardini Margherita a Bologna. Grande spazio a ridosso del torrente Lavino purtroppo danneggiato gravemente nel periodo di occupazione tedesca della villa. 

Villa Zanchini Garagnani

Fu edificata nel 1679 da Edoardo Zanchini. L'originalità di questo edificio consiste nell'articolato percorso coperto che conduce e protegge le rampe che portano alla loggia d'ingresso in un effetto scenografico di moltiplicazione degli spazi. Il giardino è impostato sul gioco prospettico dei due viali di accesso alla villa che si chiudono su un edificio con struttura asimmetrica creando così una illusione ottica che corregge la posizione disassata del giardino stesso rispetto all'entrata principale della villa. Di probabile origine cinquecentesca è la cisterna-ghiacciaia ipogea, di forma sferica, posta nello spazio antistante la villa.

Villa Quattro Torri

Sorge lungo la via Risorgimento, di fronte all'antica via dell'Osteriola, alla quale rivolge il principale portone d’ingresso e lo scalone frontale. Documenti risalenti al Seicento illustrano la villa con quattro torri angolari, come da diffusa tipologia di insediamento rurale, due delle quali scomparse però già nel secolo successivo. All’interno la loggia passante con volta a botte, lievemente decorata, si ripete al piano superiore.

Villa Balzani

Sobria villa ottocentesca derivata dalla trasformazione di una edificio rurale, deve il suo aspetto attuale alla trasformazione voluta da Andrea Balzani nel 1860 e da un accurato recente restauro. La loggia passante si ripete nei tre piani. Nel 1797 fu annesso alla casa un oratorio che si apre ogni tre anni in occasione della festa della Santissima Trinità. Il parco che circonda la villa conserva alcuni alberi centenari tra cui spicca un bell'esemplare di Taxus baccata ed un singolare bosco di querce di ogni provenienza. La famiglia Balzani continua con grande impegno a curare il parco, che è stato arricchito negli ultimi decenni con una collezione di rose tra le più ricche in Italia.

Villa Maccaferri

Villa edificata all'inizio del '900 lungo la via Masini, è di proprietà della famiglia che fondò le vicine officine meccaniche, fra le prime e più importanti industrie della zona. Accanto alla villa, in prossimità della linea ferroviaria, un nuovo insediamento residenziale realizzato al posto dello stabilimento di cui resta la testimonianza dell’antica ciminiera in mattoni.

Villa Bertoloni Marcovigi

Dimora borghese ottocentesca che fu abitata dal famoso botanico nativo di Sarzana Antonio Bertoloni, autore della "Flora Italica". Nel parco collinare, disteso fra i vigneti, svariati esemplari secolari di piante. 

Villa Ricci Signorini

Di origini seicentesche, agli inizi dell’Ottocento pervenne alla famiglia Dal Bello che ne fece la propria residenza dotandola della facciata neoclassica, curando il grande parco lungo la via Gesso e mantenendo l’oratorio privato.

Villa Socini - Portoni Rossi

Di origine cinquecentesca ma di assetto ottocentesco, sorge fra la via Rigosa e la via Roma con accesso contrassegnato da un lungo viale introdotto da due imponenti archi in mattoni (Portoni rossi) che delimitavano il confine sulla Strada maestra di Sant’Isaia, principale collegamento con Bologna. L'interno è a loggia passante ripetuta e sovrapposta nei due piani superiori ai quali si accede da uno scalone di forma ovale. La sala ovale fu decorata da Ravegnani nel 1870. L'ampio parco, conserva una grande varietà di alberi fra cui un singolare esempio di sequoia dalle dimensioni monumentali.

Il Nuovo Municipio

Progettato da Ivo Tagliaventi nell’ambito di un più ampio disegno urbanistico ed architettonico e inaugurato nel 1991, oggi è sede degli uffici comunali prima collocati a Palazzo Stella. Al piano terreno, nel contesto di un progetto di riqualificazione urbana assegnato, al termine di un concorso di idee concluso nel 1998, all’ architetto Claudio Zanirato, è stata realizzata la stazione della ferrovia suburbana Bologna-Vignola.

Luoghi di culto

Santi Nicolò e Agata

Abbazia di Zola Predosa - veduta notturnaLa maggiore fra le chiese di Zola è' il risultato dell'unica dedicazione di due antiche chiese intitolate rispettivamente a san Nicola e a sant’Agata. Unificazione avvenuta nella metà del Quattrocento.
L’Abbazia attuale sorge su un colle sul quale era edificata una torre della famiglia Albergati della quale la nuova architettura inaugurata il 24 luglio 1781 include alcune mura. Il progetto fu affidato all'architetto Cosimo Morelli. All'esterno, le grandi statue di San Nicolò e di Sant'Agata sono di Alessandro Barbieri. Il campanile fu progettato dall'architetto Giuseppe Jamorini nel 1780. All'interno pregevoli decorazioni in stucco e sculture di Giuseppe Callegari. Nella volta della cappella maggiore è affrescata la Gloria dei Santi Nicolò e Agata mentre nell'abside è rappresentata l'Assunzione di Maria, opere commissionate nel 1842 ai pittori Luigi Samoggia e Alessandro Guardassoni. La pala d'altare raffigurante San Nicolò è opera di Alessandro Maria Trocchi mentre la tela raffigurante Sant'Agata, opera di Alessandro Calvi, è stata recentemente trafugata dall’altare laterale. Pregevole l’organo d’origine antica ma portato all’attuale sonorità dai fratelli Rasori nel 1854.

Contatti
Via della Chiesa 20 - 40069 Zola Predosa - Guarda sulla mappa
Vai al sito della Parrocchia di Zola - Santi Nicolò e Agata
la pagina della parrocchia sul portale www.chiesadibologna.it

Santa Maria di Gesso

Chiesa già esistente nel XII secolo all’interno del Castello di Gesso, venne ricostruita più volte nel corso dei secoli. Quella che ammiriamo oggi è il risultato di un progetto del 1685 dell'architetto Agostino Barelli nominato dal Senato bolognese che aveva voluto la ricostruzione della chiesa.
Pianta ad aula unica conserva all'interno sculture di Giacomo Quadri e pitture di Girolamo Bonesi. La pala d'altare raffigura la Natività della Madonna. Di particolare bellezza sono i paliotti in scagliola dipinta degli altari laterali. Contiene un pregevole organo del '600. Del 1852 sono le quattro campane della Fonderia Brighenti di Bologna. Nel 1908 fu annesso alla chiesa un asilo e nel 1927 viene ricostruito l'oratorio utilizzato anche come teatro, sede delle esibizioni della Filarmonica Zolese. Recentemente l'edificio è stato sottoposto ad un completo restauro. La sede parrocchiale è oggi presso la nuova Chiesa di San Tomaso in via Tasso, progetto dell'Ing. Giuseppe e Pietro Coccolini.
Contatti
via Gesso 88 – 40069 Zola Predosa
la pagina della parrocchia sul portale www.chiesadibologna.it

Cristo Re di Le Tombe

Nel 1357 il marchese Tommaso Magnani, proprietario di terreni in località Tombe, ottiene il permesso dal Vescovo di Bologna e dall'Abate di Zola Predosa di costruire una chiesa sussidiale in questo luogo. Solo nel 1924 il Cardinale Nasalli Rocca la elevò a parrocchia a condizione che si costruisse un edificio nuovo. La chiesa odierna, una interpretazione dello stile gotico dell'ingegnere Giuseppe Gualandi, fu così terminata nel 1925 mentre la vecchia chiesa, in autentico stile romanico, ridotta a laboratorio per cementisti fu demolita nel 1960 per far posto alla nuova canonica. All'interno un organo del '600 ed alcune opere pittoriche di artisti oggi attivi a Zola Predosa fra cui Teresa Comastri e Francesco Martani. Priva di campanile, le campane per il doppio bolognese suonano appese a un struttura in legno fuori dalla chiesa.
Contatti
via Masini 65 - 40069 Zola Predosa
la pagina della parrocchia sul portale www.chiesadibologna.it

San Luigi di Riale

Questa chiesa è fra le molte che il Cardinale Lercaro volle costruire alla periferia di Bologna nel secondo dopoguerra. Sorge su terreno del Comune di Casalecchio di Reno ma è la parrocchia dei rialesi. Il progetto definitivo dell'architetto Glauco Gresleri è del 1975. Costituisce uno degli esempi più interessanti di architettura sacra contemporanea del bolognese: disponendo di poco spazio in superficie, la chiesa di Riale, con i suoi elementi architettonici tradizionali, il campanile, il sagrato, anzichè svilupparsi orizzontalmente si sviluppa in verticale partendo dalla profondità del terreno, molto sotto il livello stradale. La pianta è a trifoglio. La luce all'interno, utilizzata come elemento architettonico, filtra dai lucernai e dalle vetrate policrome. L'altare e l'area presbiteriale sono pavimentate in peperino rosso, la sede è in legno di olmo. Prezioso tabernacolo di Tirelli. La Via Crucis di Claudio Pacetti è stata fusa in bronzo da Leonino Medici di Riale. Le vetrate di Padre Costantino Ruggeri sviluppano il tema del sole e del sangue.
Contatti
Via Donizetti 3 – 40033 Casalecchio Di Reno 
Parroco: Don Daniele Busca
Tel. e fax 051.75.85.33 - E mail parrocchiadiriale@libero.it 

Santa Maria di Ponte Ronca

Parrocchia di recente istituzione (1995), Santa Maria di Ponte Ronca conta due chiese. La prima, di origine antica (le prime notizie risalgono al Cinquecento) è inserita nel contesto del borgo antico e nel caseggiato noto come ‘I Portici’. All’interno era conservata l’antica immagine della Madonna considerata miracolosa, opera di pittore ignoto (fine sec XVIII) oggi nella chiesa nuova (progetto dell’ing. Rodolfo Bettazzi, inaugurata nel 1962 e poi man mano ampliata). Da segnalare, sulla facciata della ‘chiesina’ antica, un altorilievo in terracotta che rappresenta Maria bambina presentata al tempio, la dedicazione specifica della parrocchia.
Contatti
via Savonarola 2 - 40069 Zola Predosa
la pagina della parrocchia sul portale www.chiesadibologna.it

San Tomaso di Gesso

Eredita il nome di una chiesa che non c’è più, quella dedicata all’apostolo Tommaso che sorgeva a fianco del ponte sul Lavino, la nuova chiesa parrocchiale di Gesso, edificata in via Tasso, vicina al centro demografico della comunità, su progetto di Giuseppe e Pietro Coccolini. Dedicata nel 1995, conserva al suo interno un monumentale organo tipo Sielbermann, una via crucis di Lina Osti, una vetrata artistica di Lorenzo Ceregato, Trenta metri quadrati di vetro policromo sui quali l’artista ha illustrato il noto episodio evangelico in cui san Tommaso mette la mano nel costato di Gesù risorto. Lo stesso apostolo è rappresentato da Francesco Martani in una statua in marmo bianco di Carrara posta sul sagrato.
Contatti
via Tasso, 15 - 40069 Zola Predosa
Parroco: Don Albino Bardellini
Tel 051.75.16.67 – Fax 051.75.95.97  

Oratori e Pilastrini

Oratorio di Santa Maria

Dedicato alla Presentazione di Maria al Tempio è stato recentemente restaurato, sorge nel nucleo più antico dell'abitato di Ponte Ronca. Di antica proprietà dell'Ospedale degli Esposti di Bologna conserva all'interno un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino.
La sede parrocchiale è presso la vicina Chiesa di Ponte Ronca in via Leonardo da Vinci.

Oratorio della Beata Vergine di Loreto a Fontanelle

Edificato alla fine del Settecento dalla Famiglia Fontanelli era inserito in un originale nucleo abitato. E' stato recentemente restaurato nel quadro del rifacimento del borgo omonimo.

Oratorio di Santa Caterina de Vigri a Zola

Di antica proprietà della famiglia Theodoli, è ancora oggi utilizzato come luogo di culto.

Oratorio di Villa Balzani a Rigosa

Oratorio settecentesco ancora in uso. Annesso alla Villa Balzani, si apre ogni tre anni in occasione della festa della Santissima Trinità.

Oratorio di San Gaetano di Casa Minelli a Riale

Prima della costruzione della chiesa di San Luigi Gonzaga questo oratorio veniva messo a disposizione dalla famiglia proprietaria ai rialesi che trovavano disagevole raggiungere la lontana chiesa di Santa Maria di Gesso. Si trova nel territorio del Comune di Casalecchio di Reno. 

Pilastrini

A Zola Predosa ci sono molti "pilastrini", posti lungo le strade che conducono alle Chiese e al Cimitero, oppure all'inizio dell'abitato delle frazioni che compongono il Comune: punti di riferimento di una geografia spirituale. Vediamone una panoramica nell'elenco che segue.

  • All'inizio del ponte sul Lavino, a sinistra, venendo da Bologna, si trova un'immagine della Madonna con Bambino. E' opera della pittrice Lina Osti e dà il benvenuto nel cuore della comunità zolese. Ha sostituito un'altra edicola votiva dedicata alla Madonna che si trovava nella nicchia di un olmo abbattuto per ampliare il ponte nel 1822.
  • Un pilastrino si trova poco prima di giungere alla chiesa di Santa Maria di Gesso. Decorato in ferro battuto nel 1903 dal fabbro Angelo Predieri.
  • Un altro è posto all'inizio del viale alberato che conduce all'Abbazia di Zola, circondato da un inginocchiatoio in legno.
  • Un pilastrino con l'immagine della Madonna si trova all'inizio della strada che conduce al Cimitero comunale, nella zona conosciuta con il nome - appunto - di Pilastrino.
  • In via Predosa, di fronte a splendidi vigneti e protetto da un cancello c'è un pilastrino di origini molto antiche.
  • Accanto alla villa Bertoloni, lungo la via omonima, c'è un pilastrino in pietra dedicato a San Giulio.
  • Prima di entrare a Ponte Ronca c'è un altro pilastrino in mattoni e così anche alla fine dell'abitato di questa frazione all'angolo con via Prati c'è un pilastrino con in cima un crocifisso in ferro battuto.
  • All'inizio di via Matilde di Canossa c'è un pilastrino datato 1948.
  • In Via Madonna dei Prati si trova un' opera di Francesco Martani: un blocco di marmo bianco contiene una scultura raffigurante la Madonna con Bambino che si pone come moderna rielaborazione del pilastrino tradizionale.
  • Un altro ancora si trova sulla strada a sinistra poco prima di giungere alla frazione di Rivabella.
  • Piastrino di San Pancrazio: è stato recentemente inaugurato e ad esso è stata dedicata una breve pubblicazione, i Quaderni di Zola Informa.

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